R.F.O. WEALTH ADVICE

In antico la percezione del rischio della vita veniva decisamente sottovalutata – basti pensare alle carestie, guerre e conflitti tra popoli che causarono per secoli, morti, malattie e infortuni – e solo in un’epoca più recente, ossia nell’Età della ragione o l’illuminismo dei secoli XVII e XVIII, nascono le basi per la creazione dell’assicurazione sulla vita e sulla copertura al rischio. Un pensiero innovativo che traeva dalla convinzione che il mondo, e i suoi possibili fatti futuri, potevano essere previsti e calcolati. Non tutte le culture però adottarono questo pensiero fin dall’inizio. Nell’Europa meridionale, è stata necessaria una catastrofe per cambiare la percezione del rischio e le opinioni sul destino. Il grande terremoto di Lisbona del 1755 sfidò la tradizionale interpretazione della divina onnipotenza. Con la fine delle serie di guerre in Europa e del conflitto anglo-americano nel 1815, l’assicurazione fu finalmente in grado di diffondersi su una scala più ampia oltre l’Europa e gli Stati Uniti, che avevano importato l’invenzione britannica quasi dall’inizio. Basato sul crescente commercio e sulla scia dell’emigrazione, il sistema britannico fu gradualmente adottato nella maggior parte delle colonie di coloni bianchi nelle Americhe, in Australia, in Nuova Zelanda e in Sudafrica. Rimase un privilegio dei coloni e dei commercianti europei di assicurare se stessi e le loro imprese. Le comunità locali raramente abbracciavano il concetto, preferendo invece rimanere con i loro modi tradizionali di protezione dalle sventure. La maggior parte delle società non europee preferiva forme di solidarietà familiare e di villaggio, oltre a confidare in Dio. E gli europei, da parte loro, inizialmente non hanno mostrato interesse ad assicurare gli altri. In America Latina l’assicurazione è stata importata su larga scala dagli immigrati UN PO’ DI STORIA 7

RkJQdWJsaXNoZXIy MjMzNQ==