ROSSELLO FAMILY OFFICE
Consulenza e pianificazione strategica dei patrimoni di famiglia
Letteralmente significa «ufficio di famiglia». E’ una struttura professionale, di norma indipendente, dedicata inizialmente a famiglie imprenditoriali con patrimoni dimensionalmente importanti e diversificati per fungere da anello di collegamento e coordinamento dei loro beni.
In un secondo tempo anche una modalità organizzativa del patrimonio individuale di sportivi, artisti, cultori, professionisti e ricercatori in genere.
La gestione, la tutela, la conservazione e l’incremento delle risorse familiari o individuali attraverso il Family Office è un vero e proprio modello di organizzazione, orientato all’efficienza e alla massimizzazione della performance.
Il modello organizzativo, fortemente sviluppato negli Stati Uniti sin dai primi anni del Novecento, è stato importato progressivamente anche nel vecchio continente e, a partire dagli anni novanta, ha trovato una sua diffusione anche nel nostro Paese, seppur con sistemi ancora molto perfettibili.
Il Family Office sorge rispondendo dapprima alle esigenze e ai bisogni dei cd. “Ultra High Net Worth Individuals” secondo gli obiettivi fissati dalla famiglia in un’ottica di massimizzazione del risultato per poi applicarsi con modelli organizzativi più snelli a patrimoni meno estesi.
Ha una sua attività organizzativa che richiede un elevato grado di specializzazione e una personalizzazione ad hoc per famiglia o individuo, che va ricercata, studiata e guidata da profili professionali di elevata caratura.
Non esiste una struttura giuridica obbligatoria per il Family Office, che può essere indipendente o emanazione di strutture societarie di vario tipo all’interno del patrimonio già presente, in funzione della missione e dell’organizzazione che s’ intende impostare.
Il Family Office assiste la famiglia nell’organizzazione e cura del patrimonio familiare, culturale, sportivo, professionale o di impresa (non solo quindi con una consulenza finanziaria ma con un intento strutturale e di crescita) con l’obiettivo di preservare la ricchezza nel tempo, di individuare le modalità più efficienti per la trasmissione agli eredi attraverso un’idonea pianificazione patrimoniale nonché di definire una strategia familiare di lungo periodo fissando anche un “budget di rischio” finanziario massimo per generazione.
Al di là delle solite attività di assistenza e consulenza sotto il profilo del risk management, wealth management, corporate finance e degli altri servizi di amministrazione, anche non finanziari, come ad esempio la gestione delle relazioni fra i membri della famiglia, svolge un’importante attività di monitoraggio degli intermediari e rendiconto alla famiglia o all’individuo in maniera periodica e strutturata delle performance, dei flussi e dei costi (impliciti e espliciti) nella filiera.
I Family Office hanno anche una funzione di supporto nelle decisioni di investimento/disinvestimento/divisioni di patrimoni sapendo selezionare i principali interlocutori più idonei a rispondere alle esigenze strutturali non solo finanziarie.
Nell’ambito del wealth management, e più precisamente dell’asset allocation, ha assunto notevole importanza, in un’ottica di diversificazione, l’investimento nel mercato dell’arte, la cui curva non solo non è influenzata dall’andamento degli altri mercati (quali ad esempio materie prime, valute, obbligazioni e azioni), ma addirittura rimane in positivo anche nei momenti di cosiddetto bear market. Il mercato dell’arte, soprattutto in questo momento storico, rappresenta un’ottima opportunità di investimento a medio-lungo termine, ma allo stesso tempo può costituire una insidia per l’investitore inesperto. Proprio per quest’ultimo motivo i Family Office più evoluti hanno inserito nella loro struttura poliedriche figure di massimi esperti in arte, che, grazie alle proprie elevate competenze, potranno far cogliere tempestivamente le più strategiche opportunità di mercato.
Nel settore sportivo si orientano prevalente due orientamenti: una vocazione di “seconde generazioni” che amano l’investimento in strutture societarie e che spesso intervengono in forza del binomio sport e mecenatismo; una seconda mission più concentrata sulla figura dello sportivo (sia in sport collettivi che individuali).
La capacità di gestire la transizione durante ogni fase della carriera dello sportivo professionista è il presupposto di base che connota e distingue la qualità del professionista. Egli deve avere un ruolo di cura, non solo del presente e dell’immediato, ma del futuro dell’atleta. L’atleta e le principali figure operanti nell’ambito sportivo generano sempre patrimonio con la loro attività tipica e chi se ne occupa deve aiutarlo – con la sensibilità, l’autorevolezza, il carisma e la professionalità non scevra di profonda onestà – in ogni fase della vita professionale ed evitargli quello che ogni sportivo affermato teme: “morire povero” ingrossando le fila della statistica.
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